Fuori Post al Barton Park
La programmazione del PostModernissimo sbarca al Barton Park
Lanciata da una clip su due ruote – dall’acropoli a Pian di Massiano – che omaggia il primo episodio di Caro Diario (In vespa), con la prova d’attore di Nanni Moretti a replicare in controcampo la battuta-sequenza di Spinaceto, ecco che prende il via l’arena estiva al Barton Park: “FUORI POST NON È PER NIENTE MALE!” recita lo slogan.
Il sole cocente benedice l’avventura, mentre la sera del 7 luglio è momento istituzionale col taglio del nastro insieme alla neo sindaca Vittoria Ferdinandi e la proiezione del super campione d’incassi C’è ancora domani di Paola Cortellesi.
Oltre cinquecento posti a sedere, un enorme schermo da svolgere e riavvolgere ogni sera (come fossimo ancora alle prese con le pellicole di una volta: che volete, siamo inguaribili romantici!) l’arena estiva del Postmodernissimo vuole essere un invito all’esperienza cinematografica anche e soprattutto per i più giovani. Da qui l’iniziativa di una gratuità da 0 a 17 anni per gran parte delle serate programmate grazie a un bando del Comune di Perugia. Tra le novità dell’estate anche il progetto FuoriKids, momenti
laboratoriali destinati ai più piccoli in occasione delle proiezioni dedicate ai film per famiglie e coordinate dagli amici del Consorzio Auriga.
E poi ospiti. Una valanga di ospiti. In continuità con il nostro festival estivo (il Fuori Post) che ogni anno ha animato le scalette del Carmine e piazza Maria Montessori. Antipasto con Luigi Di Capua, fondatore dei The Pills, e il suo esordio da regista nel lungo Holy shoes. Il filotto di ospiti riprende come sempre nelle due settimane di fine luglio, immediatamente dopo Umbria Jazz. Otto serate tra film di finzione e documentari, opere prime e grandi nomi, sempre nel segno della ricerca, senza rinunciare all’appeal delle star.
E così dal 25 al 31 luglio, senza soluzione di continuità: Una vita all’assalto doc dedicato alla storia più che trentennale degli Assalti Frontali alla presenza del regista Paolo Fazzini e del leader del gruppo Militant A che chiude l’intervista rappando al microfono;
Finalmente l’alba racconto cine-nostalgico post neorealista immerso nella stagione eccessiva della Hollywood sul Tevere insieme al regista Saverio Costanzo e ad Alba Rohrwacher che nel film veste gli abiti di Alida Valli;
Quell’estate con Irene racconto intimo e giovanile sperduto su un’isola, opera seconda del giovane regista Carlo Sironi, presente in arena; Aprile scintillante nel recente restauro con e alla presenza di Nanni Moretti che si lascia intervistare a lungo prima della proiezione raccontando aneddoti e situazioni lunghe un’intera carriera; Io, il tubo e le pizze opera postuma di Ugo Gregoretti, montata e resa visibile dal figlio Filippo sintesi del percorso creativo e professionale dedicato alle immagini di un padre diviso tra cinema e tv; El Paraiso storia in bilico tra Roma e la Colombia, racconto di musica e dipendenze, alla presenza del regista Enrico Maria Artale e del suo ingombrante protagonista Edoardo Pesce che non si tira indietro e offre al pubblico un saggio delle sue abilità di ballerino; Segnali di vita tra scienza e umano, tra finzione e documentario, col regista Leandro Picarella che filma, lui uomo di isole, una storia nel cuore della Valle D’Aosta; Across e che cos’è la fede? Come sperimentare quotidianamente il divino? La regista Irene Dorigotti risponde alle domande del pubblico e intanto pone nuovi quesiti a se stessa.
Ma sotto le stelle dell’acropoli l’arena prosegue per tutto agosto, fino al 24. Nel mezzo altri quattro appuntamenti speciali: il 4 in collegamento Margherita Vicario ci racconta il suo premiatissimo esordio da regista, musical da clausura, Gloria!; l’11 è la volta di Io e il secco insieme a Gianluca Santoni e Andrea Lattanzi; il 22 ecco Non riattaccare thriller in tempo reale di Manfredi Lucibello con uno one-woman show di Barbara Ronchi (i due ospiti aprono e chiudono la serata); il 24 Una storia d’acqua, l’impresa umana e sportiva, la circumnavigazione a nuoto del lago di Garda di Marco Fratini, medico cinquantenne perugino. La regia è del nostro Giacomo Caldarelli.
Tutte le foto sono di Eros Pacini e Alexa Cano.