Pilar Fogliati Presenta: Romantiche
Pilar Fogliati presenta il suo primo film da regista e attrice 'Romantiche' al pubblico del PostModernissimo.

Vulcanica, decisamente alta, sorridente e disponibile, Pilar Fogliati è piombata sul palco del Postmodernissimo di giovedì – 28 novembre – ottenendo un sold-out istantaneo e mandando fuori giri l’intera sala presente. Perché Romantiche non è una sola Pilar Fogliati: sono quattro!
Ce lo aveva promesso la scorsa estate ed è stata di parola: Pilar Fogliati ha presentato il suo Romantiche al PostModernissimo di fronte a una platea in visibilio che non si è sottratta al dibattito coordinato dal nostro Simone Rossi.
È stata anche l’occasione per ospitare finalmente i ragazzi di Nostalghia Prodcast che nella nostra waiting room hanno intervistato Pilar realizzando il contenuto che trovate qui sotto.
Quattro volti, quattro voci, quattro modi di essere donna, quattro stili di risposta differenti alle domande che si sono succedute nel post visione in un gioco di mimesi esilarante. “Il mio punto di partenza è il Verdone delle origini, quello mutante di Un sacco bello o Bianco, rosso e Verdone.” Con la differenza che il mondo narrato è al femminile, che siamo in presenza di un vero one-woman-show.
Ad accomunare Eugenia,Uvetta,Michela e Tazia che il limitare dei trent’anni, la stessa età che vive la vera Pilar evidentemente a suo agio in panni mutanti come nel recente Romeo é Giulietta a firma Giovanni Veronesi in cui è sia donna che uomo (Vittoria/Otto) in un film un po’ Shakespeare in love ‘de noaltri’ un po’ Tootsie al contrario.
Ma Romantiche non è solo una performance attoriale multipla; è pure un esordio alla regia che si muove con una certa freschezza tra i ritmi classici della commedia e il nonsense; viaggiando – letteralmente – tra Roma e la sua provincia, in un movimento ora centripeto, ora centrifugo, dentro e fuori dal Raccordo.
“Sotto la parola ‘romantica’ ci sta proprio la faccia mia. Poi il progetto nasce da dei personaggi che abbozzavo in un video che è diventato virale e che Giovanni Veronesi ha adocchiato. Mi ha invitato in radio per replicarli e poi il salto è stato di umanizzare dei dialetti, dargli un corpo e una storia. Scrivere un film. Non una rom-com ordinaria, ma il tentativo di far dire a una donna esattamente quello che è. Oltre gli estremi canonici di perfezione/imperfezione. La gamma di colori era essenziale in questo progetto. Romantiche vuole essere un arcobaleno”.
Donne inquiete, con gli occhi tondi da manga. Ognuna incarnata da Pilar Fogliati. Ognuna una ipotetica altra incarnazione di Pilar Fogliati. Capaci di sognare – come la siciliana Eugenia Praticò – il cinema, di provare a scrivere per anni la giusta sceneggiatura di un film, fino a esplodere di fronte alla macchina da presa, rompendo la quarta parete e berciando: “Mi sono rotta i coglioni!”. Una esplosione di vitalità, senza infingimenti, che potrebbe appartenere a Monica Vitti, guarda caso il riferimento di Pilar.
Il report fotografico della serata è di Eros Pacini.
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