La dolce vita
Drammatico | Italia, Francia | 1960 | 180 min | TLa dolce vita. Capolavoro di Federico Fellini, con Marcello Mastroianni come protagonista, torna in sala La dolce vita, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 1960. Il film ha inoltre ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, premiato con 3 Nastri d'Argento e un David di Donatello.
Marcello Rubini è un giornalista di cronaca mondana. Vorrebbe fare il romanziere, ma passa le sue notti a scorrazzare per una Roma sfavillante di luci, jet set a cielo aperto. I paparazzi danno la caccia alle star, le rincorrono per le strade, scattano centinaia di foto per il prossimo rotocalco scandalistico. Intanto la città eterna celebra i suoi riti, vive le sue nevrosi e i suoi drammi quotidiani. Qualcuno fa il bagno di mezzanotte nella fontana di Trevi.
«La dolce vita fu una svolta importantissima nella mia carriera. Al ruolo arrivai nella maniera più convenzionale, più normale. Un famoso regista ti fa sapere che vuole vederti, Fellini in questo caso, tu vai a un appuntamento a Fregene perché quella è la sua spiaggia preferita, ecco, così... Io mi ci recai con l’avvocato, per darmi un po’ un tono, mi ero detto: “Hai visto mai che ’sto regista famoso...? E allora fammici andare con Ferrara, l’agente!”. Fellini, dandomi subito del tu, fece: “Ho piacere che sei venuto: ho pensato a te, sai, a me non importa la bravura di un attore, mi servirebbe la tua faccia qualunque. Anche se De Laurentiis vuole Paul Newman, a me non interessa, voglio un volto qualsiasi come il tuo”. Lì per lì rimasi molto imbarazzato perché, anche se sapevo benissimo di avere un volto come diceva lui, questa sua uscita era brutale. Allora, anche perché avevo l’avvocato Ferrara accanto chiesi: “Ma potrei leggere il copione prima di decidere?”. Lui ribatté: “Sì, come no”, e chiamando Ennio Flaiano che stava sotto un ombrellone, gli disse di portarmelo. Dopo un minuto Flaiano arrivò con un mucchietto di fogli bianchi su cui non c’era scritta neppure una parola. Solo c’era un disegno fatto da Fellini che rappresentava il mare, le onde, dentro le quali nuotava un uomo con un fallo lunghissimo che arrivava fino al fondale, circondato da un gruppetto di sirene che danzavano. Io divenni rosso, verde, ero molto imbarazzato, ebbi la netta sensazione che Federico si fosse preso gioco di me, di questo attore che per giunta arrivava con l’agente e che, quindi, aveva proprio sbagliato sistema. Così per salvarmi dalla situazione, dissi: “Va bene, molto interessante, faccio il film”.» - Marcello Mastroianni
Festival e Riconoscimenti
Palma d'Oro
Premio Oscar per i Migliori costumi